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RECENSIONE “ORONERO” DI GIORGIA
Un viaggio musicale tra parole, sentimenti e contemporaneità
Spesso per comunicare qualcosa usiamo l’arte. In questo caso è la musica che, attraverso un album di ben 15 brani, riesce perfettamente a lanciare con maestria dei messaggi importanti che sanno graffiare o accarezzare il nostro tempo. “ORONERO”, prodotto e realizzato da Michele Canova, è il decimo lavoro discografico di inediti di Giorgia una di quelle cantanti e donne che non passano inosservate, perché hanno il dono della forza, dell’ironia e del bel canto.
Questo nuovo viaggio musicale, invita all’ascolto con il primo singolo ORONERO una ballata, scritta dal compagno Emanuel Lo, quasi del tutto raccontata come fosse una storia, la storia di tutti noi che siamo abituati a giudicare l’altro senza nemmeno conoscerlo. Un pianoforte e una melodia rafforzano il senso di ogni parola e il testo sembra urlare a tutti il bisogno di porre attenzione a se stessi, accantonando le solite critiche e avvicinandosi alla ricerca di tutto l’amore possibile che giace in noi. Vivere lasciando perdere tutto quel petrolio che macchia i rapporti umani e che vive solo di apparenza.
Con DANZA si balla e si seguono il tempo e lo stile musicale di una vita che ci porta a imparare i passi di un percorso, di una scelta che ci rappresenta pienamente. Bisogna danzare per se stessi, senza dare peso a tutto il resto, all’amore e alle situazioni che potrebbero ferirci, perché l’importante è non perdere mai la dignità.
SCELGO ANCORA TE è una delle mie tracce preferite perché è un testo che usa parole essenziali con una musica semplice e al tempo stesso efficace e che sa toccare le corde più delicate dell’animo. Non è totalmente una canzone d’amore, è un brano che si potrebbe dedicare facilmente alle persone che amiamo, agli amici che insieme a noi rischiano, ci sostengono, ci perdonano e che sanno trasmetterci coraggio e a cui, senza paura, possiamo chiedere un abbraccio come se fosse una sorta di ricarica naturale per ritrovare forza e rinnovare, ancora una volta e per i giorni che verranno, le nostre scelte.
CREDO, scritta dal giovane Tony Maiello, è un inno alla vita e alla speranza delle cose, è un inno alla luce delle idee e all’amore che vince sulle tenebre. Il credere in noi stessi, in uno sguardo sincero e nelle nostre capacità, nelle possibilità che ogni essere umano ha per migliorare con la forza delle emozioni, mettendo da parte le maschere e la freddezza di un mondo che vuole avanzare solo tecnologicamente.
Ma nel trovare un equilibrio tra le cose, ci sono spesso delle situazioni più delicate e nostalgiche che dovremmo imparare a mettere da parte, affinché si lasci spazio ai nuovi giorni. Con PER NON PENSARTI, Giorgia raccoglie parole di consolazione per un testo che serve a raccontare, senza troppi veli, un dolore che non passa. A camminare nel passato per cercare un modo per non pensare e vivere il presente cercando di immaginare una futura possibilità, anche solo per un’ora (richiamo a UN’ORA SOLA TI VORREI…), di rivivere quel momento e rivedere quel viso che in fondo ci ha un po’ trasformato e fatto crescere.
E tra le sfumature incancellabili dei ricordi, c’è anche chi sbatte contro un altro muro e crede in un amore docile che si nutre di VANITÁ, in un imbroglio che sa solo spaccare il cuore e seguire delle illusioni. E se i sentimenti porteranno a delle delusioni, non bisogna mai perdersi d’animo perché un senso tra gli inganni e il buio della delusione lo si trova sempre. L’aver recitato una parte per sentirsi i migliori non serve, perché prima o poi tutto si scopre e il conto si paga. In POSSO FARCELA, settima traccia dell’album, si delinea proprio la ferita di una bugia di un rapporto che doveva nutrirsi di una fede nell’altro che non aveva bisogno di prove. Nonostante tutto ci si rialza e si ricomincia a credere COME ACROBATI che affrontano nuovamente il tempo con aria nuova. L’ottava traccia, scritta da Emanuel Lo nel suo stile più riconoscibile, indossa corpo e movimento per un brano fresco e dal sapore estivo che vuol farsi strada su parole e musica dance e dal richiamo più internazionale. Cercare l’equilibrio tra il bianco e il nero della gente, prendendo il meglio e farlo proprio affinché tutto possa farci sentire vivi e amati.
In un disco di Giorgia, un buon intenditore, si aspetta non solo un gioco tra voce e musica, ma anche la ricerca dei suoni che certamente non manca.
MUTEVOLE è l’espressione di un volto, di una stagione, del tempo che scorre e insegna a conoscere meglio le persone. Ascoltiamo un brano che descrive la coerenza delle cose che cambiano e che in fondo ci si aspettava di vedere, prima o poi, cambiare. Qui la voce di Giorgia è espressione pura, talento e sperimentazione.
Quante volte ci si ripete come il tempo ci abbia TOLTO E DATO dalla nostra nascita a tutto il nostro crescere. Così come la terra che senza un seme non può far nascere un fiore, noi senza i momenti più difficili non potremmo mai sentirci completi. Tutto serve per crescere, imparare una lezione e comprendere come ogni esperienza nel bene o nel male ci aiuti a comprendere la nostra strada.
Con AMORE QUANTO BASTA c’è un tuffo nelle atmosfere e le sonorità di MANGIO TROPPA CIOCCOLATA, una Giorgia sicuramente più matura che non passa mai di moda come l’Amore che viene suonato, cantato e vissuto in tutte le forme possibili. Perché di amore è bello vivere.
Anche quando non sembra e proprio perché niente al mondo si ferma, SEMPRE SI CAMBIA. Il brano, scritto dal sempre bravo Pacifico, racchiude la forma di un cambiamento che spesso nasce da un dolore che aiuta a crescere, da una voce, da un silenzio consolatore che ogni giorno porta con sé la possibilità di ricominciare.
Ci sono persone troppe sicure di sé, che credono di non sbagliare mai e che riconoscono solo i propri meriti, persone che sembravano proteggerci e che ci facevano sentire amati, ma la loro parte più vera si scopre come quella di un GRANDE MAESTRO di miraggi, parole e gesti al vento. L’importante è svegliarsi in tempo e riconoscere il Giuda che può nascondersi in ognuno di noi.
Giorgia ama ballare e REGINA DI NOTTE è un brano che le dona una veste che le calza a pennello. Musica che come un occhio gigante ti osserva e ti cattura totalmente e che fa un occhiolino di riguardo alla trascinante A DEEPER LOVE di Aretha Franklin o sbaglio? Un disco che emoziona e che non dimentica le cose importanti mettendo in primo piano noi stessi, non per esaltare egoisticamente ciò che siamo, ma per ricordarci che tutto parte da noi, dal nostro saper vivere quotidiano con quanti ci restano accanto a darci coraggio nell’affrontare tutto a testa alta e col cuore sempre in ascolto. E se qualcosa non andrà come vorremmo, se non si accorgeranno di noi o se non sapremo che strada intraprendere… NON FA NIENTE, perché quando una lacrima si asciuga lascia prima o poi spazio a un sorriso.